Tutti gli Impact Hub del mondo hanno aderito agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). I rappresentanti della rete globale Impact Hub hanno partecipato alla Global Goals Week 2018 contribuendo con eventi e storie inerenti agli SDG.

Raggiungere gli SDG entro il 2030 rappresenta una grande sfida. La community di Impact Hub ritiene che se collaboriamo tutti insieme possiamo vincerla questa sfida!!!

SALVARE I MARI:

Nei nostri mari si riversa il quantitativo di un camion di spazzatura al minuto, a questi ritmi entro il 2050 ci saranno più rifiuti in plastica che pesci, per questo motivo è necessario agire subito.

Il WWF e Impact Hub Amsterdam, durante il Plastic Free Ocean Accelerator, hanno unito le forze per supportare sette startup innovative che sviluppano soluzioni volte a ridurre l’inquinamento plastico e la dispersione di plastica nell’oceano:

  • By the Ocean We Unite, un viaggio per pulire gli oceani: attraverso sailing expeditions, documentari, conferenze e workshop stimolanti hanno l’intento di sensibilizzare persone, imprese e governi sulla situazione: “plastica negli oceani”.
    Conducono ricerche scientifiche, aumentano l’acquisizione di nozioni sulle cause e le conseguenze dell’inquinamento plastico marino. Forniscono consigli pratici per cambiare i comportamenti errati ed uniscono le forze con altre organizzazioni di tutto il mondo per proteggere l’umanità, gli oceani, la flora e la fauna dall’inquinamento plastico.
  • Ioniqa: è un’azienda chimica high-tech che contribuisce allo sviluppo di un’economia circolare attraverso la produzione di materiali magnetici intelligenti su misura. Utilizzano una tecnologia di depolimerizzazione rivoluzionaria che rimuove le impurità, estrae i coloranti e ricicla la plastica PET riportandoli alle materie prime originali, chiudendo così il ciclo.
  • Plastic Road: ha lo scopo di realizzare una struttura stradale completamente realizzata in plastica riciclata. L’idea renderebbe più veloce e più efficiente la realizzazione di strade rispetto a quelle tradizionali, non solo, sarebbero anche più resistenti alla corrosione chimica e agli agenti atmosferici. Si stima che durerebbero tre volte di più delle strutture convenzionali.
  • Searious Business: per evitare che le materie plastiche finiscano nel nostro ambiente, hanno stilato cinque principi fondamentali che guidano il loro lavoro: ripensare, riutilizzare, riciclare, riprogettare e rinnovare. Lo scopo è cambiare il modo in cui sia i produttori che i consumatori trattano la plastica.
  • Straw by Straw: hanno attivato il loro progetto dopo aver visto il filmato di una tartaruga che aveva una cannuccia conficcata nel naso. Hanno deciso di combattere la questione della plastica con dei sostituti sostenibili: una cannuccia naturale a base di mais. Nessun prodotto chimico o plastica.
  • Van Plestik: utilizzano i rifiuti di plastica come materiale per le stampanti 3D, creando oggetti unici e di alta qualità. L’intento è quello di aiutare a risolvere il problema della plastica globale contribuendo all’aumento di nuove industrie locali. Molti posti nei mercati emergenti non hanno accesso alle strutture di riciclaggio convenzionali, grazie alle stampanti 3D è possibile chiudere il circuito di plastica e consentire il riutilizzo, producendo oggetti utili e prevenendo l’inquinamento plastico.
  • Upp!: realizzano materiali edili da rifiuti in plastica, questa via di realizzazione di materiali eco-compatibili ha una durata stimata di oltre 50 anni.

Questi progetti contribuiscono ai seguenti SDG:

SALVAGUARDARE IL CLIMA:

La compagnia WeWork con la sua iniziativa di vietare il consumo di carne ai suoi dipendenti ha riscosso tanti benefici sull’impatto ambientale quante critiche.

Noi di Impact Hub tentiamo di dare il nostro contributo tramite: riciclaggio dei rifiuti, cancelleria per ufficio riciclata o sostenibile, pratiche di risparmio energetico, utilizzo di mobili da ufficio recuperati o riutilizzati, utilizzo di forniture per la ristorazione riutilizzabili o compostabili, fonti di energia verde o rinnovabile.

Chi altro si unisce allo sforzo?

  • Levi Strauss & Co: per limitare l’impatto ambientale apportato dalla sua azienda, Levi’s ha lanciato la Waste‹Less™ Collection, una linea di jeans realizzata con bottiglie di plastica riciclate. Circa il 20% dei Jeans è formato da “spazzatura”, per realizzare un paio di Jeans servono da tre a otto bottiglie di plastica.
  • Siemens: ha investito oltre cento milioni di euro per lanciare un programma di decarbonizzazione. Si è prefissata l’obiettivo di dimezzare le emissioni di carbonio entro il 2020 e di azzerarle completamente entro il 2030. Utilizza sistemi di energia distribuita nei suoi impianti di produzione e negli uffici. Ha ridotto il consumo energetico degli edifici e degli impianti di produzione; ha introdotto dei sistemi di energia distribuita (DES) e energie rinnovabili (energia idroelettrica e eolica) e ha impiegato veicoli a basse emissioni e soluzioni di e-mobility.
  • Starbucks: entro il 2020, Starbucks mira ad eliminare le cannucce. Ha progettato, sviluppato e prodotto un coperchio senza cannuccia che diventerà lo standard per tutte le bevande distribuite. Il nuovo design è già in uso in tutti gli Stati Uniti e in Canada ed è in fase di sperimentazione in Cina, Giappone, Singapore, Tailandia e Vietnam.
  • Ricola: ha creato un laboratorio di innovazione chiamato Ricolab che utilizza gli SDG per il loro progresso ambientale finalizzato a diventare un business più ecologico e sostenibile. Questo progetto è stato sviluppato con il supporto di Impact Hub di Zurigo.
  • Google: nel 2017 ha annunciato il suo obiettivo di acquistare abbastanza energia rinnovabile per far fronte a tutta l’elettricità consumata nel corso dell’anno a venire. Per ogni kWh di energia elettrica consumata, ha acquistato un kWh di energia rinnovabile da un parco eolico o solare costruito appositamente per l’azienda. Google sta collaborando, inoltre, con la Renewable Energy Buyers Alliance e la Re-Source Platform.

Le attività che queste aziende stanno facendo per ridurre le loro impronte di carbonio contribuisce ai seguenti SDG:

LA CRISI DEI RIFUGIATI:

I contenuti dei media internazionali sono pieni di storie che raccontano le precarie condizioni di vita dei rifugiati e le atrocità dei trattamenti rivoltegli, purtroppo l’attenzione dei media non basta per sensibilizzare e risolvere il problema.

5 startup, collaboratrici di varie Impact Hub, si stanno impegnando per contrastare la crisi dei rifugiati. Non sempre queste iniziative e storie riscuotono l’attenzione che meritano, per questo motivo abbiamo deciso di presentarvele.

  • Jobs4refugees, situata nell’Impact Hub di Berlino, è una startup che supporta i rifugiati dall’attivazione di corsi di formazione fino all’assunzione.
  • Movement on the Ground è un gruppo di membri di Impact Hub Amsterdam, che utilizzano i social media per connettersi con i rifugiati per garantire i loro passaggi sicuri, aiutandoli anche con l’approvvigionamento di beni necessari per gli spostamenti.
  • PNGK utilizza software open source per fornire servizi di tecnologia e consulenza ad organizzazioni umanitarie e di sviluppo. Il loro lavoro è talmente ricco che la società ha recentemente vinto l’Impact Hub Amsterdam’s 14th Business Model Challenge.
  • Refugees Code grazie ad Impact Hub Vienna offre un programma di formazione di nove mesi completamente gratuiti di develop coding and software development skills.
  • Springboard Youth Academy è un programma estivo con sede nel Regno Unito, collabora con Impact Hub Amsterdam. Fornisce supporto linguistico e psicologico ai giovani rifugiati che entrano nel sistema educativo tradizionale.
  • Takecarebnb ha sede nei Paesi Bassi, abbina i rifugiati a delle famiglie ospitanti, che aprono le loro case per un periodo di tre mesi

Tutte queste iniziative stanno contribuendo a realizzare i seguenti SDG:

IL FUTURO DEL CIBO:

In tutto il mondo circa 793 milioni di persone sono in stato di malnutrizione, è diffuso il pensiero che l’unico modo per combattere questo incredibile numero è esigere sistemi di produzione alimentare sostenibili e pratiche agricole resilienti.

Ci sono già migliaia di imprenditori sociali innovativi che stanno lavorando per raggiungere questo obiettivo, rendendolo più raggiungibile anche per noi!

Ecco solo 9 startup che stanno già costruendo il futuro del cibo:

  • Alpengummi: forse non tutti sanno che l’impatto ambientale apportato dal chewing-gum è molto alto, per questo motivo Alpengummi ha creato il primo chewing-gum naturale del paese. Producendo gomme da masticare non oleose, prive di dolcificanti artificiali e altri additivi potenzialmente dannosi, Alpengummi lavora da Impact Hub Vienna verso una soluzione più sana e più sostenibile.
  • Burp Ferments: sta lavorando con Feeding The City, presso Impact Hub King’s Cross per produrre gamma di aceti con un modello di business veramente sostenibile supportando gli agricoltori su piccola scala nel Regno Unito.
  • Chirp Chips: ha sede a Impact Hub San Francisco e ha come obiettivo quello di rendere l’entomofagia pratica alimentare diffusa. Sta realizzando di chip proteici a base di grilli. La sostituzione di una parte di mercato della carne con il gli insetti ridurrebbe in modo sostanziale le situazioni legate alla scarsità di risorse, sprechi alimentari, emissioni di gas serra, deforestazione e malnutrizione.
  • Clube Organico: è un’azienda brasiliana che facilita l’accesso all’acquisto diretto e alla vendita di alimenti biologici naturali, lavora da Impact Hub Sao Paulo per consegnare direttamente prodotti alimentari da campi o negozi senza ricorrere ad intermediari, pagare i produttori in modo equo e lavorare solo con alimenti biologici al 100%.
  • Hut Und Stiel: è un’azienda innovativa che collabora con Impact Hub di Vienna, utilizza fondi di caffè, altrimenti destinati ad essere smaltiti, per coltivare funghi completamente commestibili.
  • Oumph!: è una startup che lavora da Impact Hub Stoccolma e ha lo scopo di ridurre drasticamente il nostro impatto sul clima. Oumph! ha sviluppato un alimento proteico a base vegetale progettato come alternativa alla carne, che incoraggia un approccio al cibo più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
  • Proof Bakery: è un panificio artigianale che impiega nel proprio laboratorio il maggior numero di rifugiati possibile. Aiuta a trovare opportunità per utilizzare le proprie competenze. Membro di Impact Hub King’s Cross, questa startup è anche una delle squadre di Feeding The City per il 2018.
  • Six Legs Farm: partecipa al programma di incubazione di Feeding The City presso Impact Hub King’s Cross. La Six Legs Farm mira a rendere l’industria alimentare più sostenibile e sta lavorando per diventare il principale fornitore britannico di proteine ​​degli insetti.
  • Unverschwendet: è una startup austriaca che lavora da Impact Hub Vienna, il suo intento è quello di creare nuovi alimenti provenienti da scarti alimentari. Ad esempio, produce marmellate, confetture, chutney da scarti di frutta e verdura.

Queste startup contribuiscono ai seguenti SDG:

Fonte: www.impacthub.net

 

 

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